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ALIPRANDI, salumificio e macelleria
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Le ricette per la stagione fredda

A noi piace tanto la stagione fredda.

Sarà per la neve, per la voglia di rilassarsi davanti a un bel film con una calda coperta e anche per la cioccolata calda, perché no. Ma amiamo i mesi invernali soprattutto per le ricette che portano con sé: piatti con carattere e sapore che ci fanno star bene, un nostro personale concetto di ciò che gli inglesi definiscono “comfort food”.

Spazio quindi a brasati, arrosti, primi piatti dolcemente abbracciati da brodi e salse sofisticate!

Pensate che già nell’ ‘800 qualcuno si era accorto dell’importanza fondamentale della tradizione culinaria italiana legata all’inverno: esatto, stiamo parlando del celebre Pellegrino Artusi, inventore della cucina italiana e padre del famoso manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, scritto nel 1891.

Tradotto in più lingue, il libro raccoglieva le ricette d’Italia: un collage di preziose tradizioni regionali.

Ed è proprio su uno dei primi più amati della tradizione italiana che vogliamo concentrarci oggi: cappelletti all’uso di Romagna, è ovvio!

Mattarello alla mano quindi, perché di seguito vi lasciamo la ricetta originale dell’Artusi!

Ingredienti:
Ricotta, oppure metà ricotta e metà cacio raviggiolo: 180g
– Mezzo petto di cappone cotto nel burro, condito con sale e pepe, e tritato fine colla lunetta oppure 100g di magro di maiale nella lombata, cotto e condizionato nella stessa maniera
– Parmigiano grattato: 30g
– Uova: un uovo intero più un tuorlo
– Noce moscata, poche spezie e scorza di limone (a chi piace)
– Un pizzico di sale

Assaggiate il composto per poterlo al caso correggere, perché gli ingredienti non corrispondono sempre a un modo. Mancando il petto di cappone, supplite con grammi 100 di magro di maiale nella lombata, cotto e condizionato nella stessa maniera.

Se la ricotta o il raviggiolo (formaggio toscano, specie di cacio tenero, fatto di latte per lo più di capra, schiacciato, che suol mangiarsi fresco) fossero troppo morbidi, lasciate addietro la chiara d’uovo oppure aggiungete un altro rosso se il composto riescisse troppo sodo. Per chiuderlo fate una sfoglia piuttosto tenera di farina spenta con sole uova servendovi anche di qualche chiara rimasta, e tagliatela con un disco rotondo con diametro 67 mm. Ponete il composto in mezzo ai dischi e piegateli in due formando così una mezza luna; poi prendete le due estremità della medesima, riunitele insieme ed avrete il cappelletto compito.

 

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